Proiettò la musica nella dimensione della modernità
16 dicembre 2020Il 16 dicembre 1770, due secoli e mezzo fa, nasceva a Bonn Ludwig van Beethoven, il compositore che proietta improvvisamente la musica nella dimensione della modernità. Intellettuale colto, attento lettore della filosofia e della letteratura del suo tempo, da Immanuel Kant a Friedrich Schiller, Beethoven nelle sue ormai celebri tre fasi creative, modifica profondamente nella struttura e nella sostanza tutte le forme musicali, dalla sinfonia alla sonata, dal concerto al quartetto d’archi, introducendovi l’interiorità dell’artista e soprattutto impregnandole di valori etici e morali altissimi, dai grandi ideali di libertà ai valori dell’Europa moderna post rivoluzionaria, tanto da essere definito il Titano della musica.
L’Inno dell’Unione Europea
Non è un caso che il celeberrimo ‘Inno alla Gioia’, tratto dall’ultimo movimento della Nona sinfonia, sia stato scelto come Inno d’Europa. Viene eseguito in Parlamento europeo all’apertura di ogni seduta costitutiva e nelle occasioni solenni. E oggi, giorno dell’anniversario, è stato presentato dall’Ensemble Oxalys di Bruxelles, con arrangiamenti del compositore Jago Moons, introdotto dalle parole di David Sassoli, presidente del parlamento europeo: “Non c’è niente di più bello che distribuire felicità a molte persone. Queste sono parole di Ludwig van Beethoven, rese reali dalla sua musica. Per lui la musica era il terreno, in cui lo spirito vive, pensa e inventa e suonarla senza passione era imperdonabile. La sua musica e la sua passione simboleggiano gli ideali dell’Europa, di solidarietà, pace e libertà e il nostro progetto di un mondo migliore”.
La sua musica, che da sempre riempie le sale da concerto di tutto il mondo, quest’anno è ancora più presente grazie alle numerose iniziative messe in campo dalle più importanti istituzioni musicali internazionali per celebrare il 250esimo anniversario della nascita.
Anche Google Arts & Culture ha annunciato un progetto dedicato al compositore, dal titolo ‘Beethoven Everywhere’: una raccolta digitale realizzata grazie alla collaborazione tra diverse istituzioni culturali dalla Carnegie Hall all’etichetta discografica Deutsche Grammophon e alla Karajan-Akademie, dalla Chineke! Orchestra alla Biblioteca di Stato di Berlino e alla Secessione di Vienna.
La vita
Di origine fiamminga, Ludwig van Beethoven nasce a Bonn il 16 dicembre 1770. Dopo un’infanzia triste e disagiata, il padre Johann, tenore e violinista presso la corte del vescovo-elettore di Colonia, lo avvia allo studio delle discipline musicali. Vuole esibirlo, come accadde con Mozart, come bambino prodigio. Ma a differenza di Wolfgang Amadeus, Ludwig è un bimbo sgraziato, bruttino e introverso e non ha successo come ‘enfant prodige’, si affermerà nel corso degli anni grazie alla sua genialità compositiva. Il primo vero maestro di Beethoven è il compositore Christian Gottlob Neefe, che lo istruisce all’armonia e al contrappunto.
In poco tempo il giovane musicista entra nelle grazie della Bonn che conta finché il conte Waldstein gli procura una borsa di studio per Vienna dove ha modo di incontrare e conoscere proprio Mozart. Di lì a poco però è costretto a rientrare a Bonn per assistere la madre morente. Nel 1789 si iscrive all’università dove partecipa alle lezioni kantiane del van Schüren e nel 1792, grazie al conte Waldstein, torna a Vienna dove viene accolto dall’ambiente aristocratico e intellettuale della capitale austriaca.
Qui studia composizione con Franz-Joseph Haydn e con l’italiano Antonio Salieri diventando un acclamato concertista di pianoforte a Praga, Berlino e nella stessa Vienna. La sua prima composizione pubblicata, l’op. 1, sono i tredici trii dedicati al principe Lichnowsky. E’ il 1795 e Beethoven inizia a pubblicare alcuni lavori già scritti e altri via via prodotti tra i quali le prime sonate per pianoforte, i primi quartetti per archi, il settimino, i primi concerti per piano e la prima sinfonia.
La sordità
Sono anni in cui è ricercato anche come insegnante e ha per allievo l’arciduca Rodolfo che sarà suo sostenitore fino alla morte. Sono anche gli anni dei primi amori con Giulietta Guicciardi, cui dedica la sonata op. 27 n. 2 ‘Al chiaro di luna’, e Teresa di Brunswick, la celebre ‘immortale amata’. Ma sono anche gli anni in cui una grave menomazione sta per colpire il compositore: la sordità. Una disgrazia che Beethoven confida nel 1801 a due amici lontani, il medico tedesco Franz Gerhard Wegeler e il teologo Karl Amenda, e che fa irrompere nelle composizioni le sue ineguagliabili caratteristiche: dolore, breve rassegnazione, lotta e ribellione contro il destino, fede nel trionfo del bene.
A volte pensa alla morte come soluzione di tutti i mali, ma il suo alto senso morale gli impedisce di accettare il suicidio. In quegli anni nasce anche la terza sinfonia ‘Eroica’, che ha il suo baricentro nella grande Marcia Funebre del secondo movimento. Beethoven la scrive per celebrare Napoleone, ma quando Bonaparte si proclama Imperatore dei francesi, nel 1804, il compositore deluso toglie la dedica dalla sinfonia strappandone il frontespizio e scrivendo in italiano “Sinfonia Eroica composta per festeggiare il sovvenire di un grand’uomo”.
La terza sinfonia apre il secondo periodo compositivo di Beethoven che avanza fino all’ottava sinfonia e comprende il balletto Prometeo, la sua unica opera lirica ‘Fidelio’, le musiche per l’Egmont, gli altri tre concerti per pianoforte, quello per violino e quello per trio e orchestra, gli altri quartetti fino all’op. 95, alcuni trii, tutte le sonate per violino e quelle per violoncello op. 102, le altre sonate per pianoforte fino all’op. 90, le altre composizioni per canto fino all’op. 99.
Le opere
Opere che suscitano grande entusiasmo e che accrescono il numero di ammiratori e amici del compositore, gli scrittori Wolfgang Goethe e E.T.A. Hoffmann, al principe Rasumovskij (dedicatario di tre quartetti d’archi), la contessa Erdödy, la baronessa Erdmann e molti altri. Un periodo fortunato che però si concluderà rapidamente e gli ultimi dieci anni di vita di Beethoven, che morirà a Vienna il 26 marzo 1827, saranno caratterizzati dalla misantropia, dagli affanni e soprattutto dalla sordità che gli impedirà di suonare in pubblico e di dirigere. Ma non di comporre. E infatti dal 1816 al 1822, il terzo e più complesso periodo creativo, nascono le cinque sonate per pianoforte più complesse e forse più belle in cui l’arte di Beethoven raggiunge vette altissime.
In quegli anni vedono la luce capolavori monumentali come la Missa Solemnis op. 123 in re maggiore e la Nona sinfonia, oltre agli ultimi quartetti per archi, dall’op. 127 alla 135, tra i quali la Grande Fuga op. 133. Negli ultimi tempi le ristrettezze finanziarie e il difficile rapporto con il nipote Karl, figlio del fratello morto di tubercolosi per la cui adozione Beethoven avvia una feroce e annosa battaglia, aumentano le difficoltà del compositore. Tanto che solo dieci giorni prima di morire riceve un generoso aiuto attraverso un sussidio di 100 sterline inviatogli dalla Società filarmonica di Londra.
Beethoven all’asta
Una rara lettera scritta dal grande compositore tedesco è stata venduta all’asta per la cifra stellare di 275.000 dollari da Heritage Auctions, casa statunitense specializzata in manoscritti e libri antichi. L’aggiudicazione è avvenuta alla vigilia del 250esimo anniversario della nascita del leggendario musicista, avvenuta a Bonn 16 dicembre 1770. L’autografo firmato “Beethoven” è stato aggiudicata per più di quattro volte la stima di partenza, fissata a 60.000 dollari, raggiungendo il prezzo finale, stabilendo la somma più alta pagata per un documento dell’autore della “Nona sinfonia” negli ultimi dieci anni. La missiva non porta data ma gli esperti della casa d’aste ritengono sia stata scritta a Vienna nel 1802 o anche nel periodo 1812-1816. E’ stata acquistata da un musicista che ha svolto ricerche e ha tenuto lezioni su Beethoven e intende donare la lettera alla scuola di musica in cui ha studiato. L’acquirente, che vuole rimanere anonimo, ha detto che la lettera gli è piaciuta particolarmente perché “si riferisce a una sonata per un trio, che anche io ho suonato”, come riferisce un comunicato di Heritage Auctions.
La Rai per Beethoven
Oggi Rai Radio3, in collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana, corona le celebrazioni per il 250mo anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven con una grande festa musicale nel giorno natale del musicista, al quale l’emittente ha dedicato ampi spazi di ascolto e di approfondimento nel palinsesto di quest’anno. Alle 20.30 Radio3 Suite si collegherà con la Sala Casella dell’Accademia Filarmonica Romana per un concerto espressamente pensato e prodotto per il pubblico radiofonico, condotto a due voci da Oreste Bossini e Andrea Penna. Protagonisti della serata alcuni dei nomi più importanti della scena concertistica italiana, i pianisti Gabriele Strata e Andrea Lucchesini, il Quartetto Prometeo, cui si aggiunge il violista Stefano Zanobini, per un programma interamente dedicato a musiche di Beethoven. Si comincia con la Sonata per pianoforte in do minore op. 13 “Pathétique”, uno dei lavori da sempre più amati dal pubblico, eseguita da Gabriele Strata, vincitore nel 2018 del Premio Venezia, una delle voci più affascinanti della nuova generazione di interpreti.
Segna il culmine della settimana di festeggiamenti di Rai Cultura per il 250esimo compleanno di Ludwig van Beethoven il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Daniel Harding che Rai5 trasmette in diretta il giorno successivo a quello dell’anniversario, giovedì 17 dicembre alle 20.30, dall’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. La serata, senza la presenza di pubblico in sala, è trasmessa in diretta anche su Radio3, in Euroradio e in live streaming su RaiPlay. Daniel Harding torna sul podio della compagine Rai a pochi giorni dal concerto che il 13 dicembre ha segnato il suo debutto, e propone due tra le più amate sinfonie beethoveniane: la Quinta e l’Ottava.
Celebrazioni a Bonn
Il 2020 è stato annus horribilis anche per le celebrazioni organizzate in tutto il mondo per il 250/o della nascita di Ludwig van Beethoven. La devastante emergenza Covid ha costretto ovunque a cancellare o rinviare eventi e concerti pianificati dalla fine del 2019, a partire dal 17 dicembre, giorno in cui nel 1770 il bambino destinato a diventare il gigante che rivoluzionò la musica venne battezzatoa Bonn nella Chiesa di San Remigio. La data di nascita è incerta, ma viene considerata il 16 dicembre perché all’epoca era prassi che il battesimo avvenisse il giorno successivo.
Il 17 dicembre, dunque, all’Opernhaus della città natale del compositore il clou degli appuntamenti a porte chiuse confermati è alle 20:15 per il concerto dell’anniversario – senza pubblico ma in diretta radio, tv e in streaming – con Daniel Barenboim sul podio alla guida della sua West-Eastern Divan Orchestra nel Piano Concerto n. 3 e nella celebre Quinta Sinfonia. A dare il saluto ufficiale sarà il presidente della Repubblica Federale di Germania Frank-Walter Steinmeier, patron del comitato BHTVN 2020. Anche in questo caso il programma originario ha subito pesanti modifiche con la rinuncia alla maestosa Nona Sinfonia alla quale avrebbe dovuto partecipare lo European Youth Choir condotto da Simon Halsey.
Nei teatri italiani
In Germania e non solo gli omaggi non si esauriranno con la fine dell’anno, ma andranno avanti per buona parte del 2021, sempre che le norme anti Covid lo permettano. Sarà così anche in Italia con i maggiori teatri e le principali istituzioni musicali che continuano a navigare a vista proponendo nel frattempo, dove possibile, concerti in streaming e aggiornando e ritoccando continuamente l’agenda per definire i repertori e avere conferma della partecipazione dei direttori e degli artisti nazionali e stranieri. A Milano la Scala aveva avviato già nel settembre 2019 con la Quarta l’integrale delle Sinfonie dirette da Riccardo Chailly proseguita a novembre (Seconda e Terza) e gennaio (Quinta e Ottava). Poi tutto si è fermato. Con la ripresa delle attività lo scorso settembre la grande musica era tornata in scena con la Nona. Il 5 dicembre era previsto Daniel Barenboim al pianoforte con le Variazioni Diabelli, ma il concerto è stato cancellato. Ora si guarda all’anno prossimo.
A Venezia La Fenice ha reso omaggio a Beethoven il 27 novembre scorso con il maestro coreano Myung-Whun Chung sul podio per la Nona Sinfonia in diretta web con l’Orchestra e del Coro del Teatro, ma ha dovuto annullare l’esecuzione di Fidelio, l’unica opera lirica composta da Beethoven, fissata per fine novembre e rimandata a quando sarà possibile avere il pubblico in sala.
Il 1 gennaio nella prima parte del concerto di Capodanno, senza pubblico, verrà eseguita la Quarta Sinfonia. La diretta Rai trasmetterà dalle 12 solo la seconda parte. Rai5 e Radio3 riproporranno il concerto integrale nei giorni successivi. A Firenze il Maggio Musicale alla fine dello scorso ottobre ha cancellato il ciclo integrale delle sinfonie con la direzione di Zubin Mehta, che avrebbe dovuto proporre anche due esecuzioni in forma di concerto dell’opera Fidelio, anche queste cancellate. Stessa sorte per il ciclo dei cinque concerti per pianoforte e orchestra, solista Rudolf Buchbinder con l’Orchestra Giovanile Italiana fissati il 9 e 10 dicembre. Il programma di esecuzioni beethoveniane e delle sinfonie dirette da Mehta è stato riprogrammato per l’anno prossimo quando verrà dato il via libera agli spettacoli.
A Roma l’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha in programma brani di Beethoven nei due concerti affidati al maestro Daniele Gatti il 7 gennaio (repliche 8 e 9) e 14 gennaio (15 e 16) che saranno trasmessi in streaming. Il primo prevede l’esecuzione di Coriolano, il secondo la Sesta Sinfonia ”Pastorale”. Il 18 gennaio, salvo cambiamenti, in cartellone c’è il giovane pianista canadese Jan Lisiecki in un programma che comprende anche il Rondò a capriccio op. 129 di Beethoven. Il Teatro Massimo di Palermo, che come molte altre istituzioni ha riservato a Beethoven grande spazio nel corso dell’anno, sta valutando di dedicargli altri appuntamenti nel 2021.