Dafne è la prima opera conosciuta che, secondo gli standard moderni, potrebbe essere considerata un’opera. Fu composta da Jacopo Peri nel 1598 e il libretto fu scritto da Ottavio Rinuccini.
Dafne è stato eseguito da un piccolo ensemble composto da un clavicembalo, un liuto, una viola, un archluto e un triplo flauto. Per la prima volta Peri compose qualcosa basato sul recitativo, un discorso melodico messo in musica, come parte principale dell’opera.
La storia si concentra sulla storia d’amore tra il dio Apollo e la ninfa Dafne. I personaggi sono: Ovidio, Venere, Cupido, Apollo, Dafne e Nunzio. Jacopo Peri scrisse Dafne per un piccolo gruppo di intellettuali fiorentini, che facevano parte della Camerata de’ Bardi (attiva tra il 1594 e il 1597), con il sostegno e la collaborazione del musicista e mecenate Jacopo Corsi.
L’opera fu probabilmente messa in scena privatamente il 26 dicembre 1598 a Palazzo Tornabuoni e rappresentò un tentativo di far rivivere il dramma greco, seguendo nuovi standard. Era molto diverso da quello che gli antichi greci avrebbero approvato, ma divenne un nuovo tipo di intrattenimento che si sarebbe sviluppato nei successivi 400 anni.
La maggior parte della musica di Peri è andata perduta, nonostante la sua popolarità in Europa all’epoca delle pubblicazioni.
Tuttavia, un libretto di 455 versi è sopravvissuto fino ad oggi. Pezzi significativi sono: “Almo dio che’ l carro ardente…”, “Da fortunati campi ove immortali…”, “Non curi la mia pianta o fiamma o gelo…”.
La famiglia Medici, la famiglia regnante a Firenze, fu così colpita dall’opera che decisero di commissionare a Peri l’opera “Euridice”. Doveva essere eseguita in occasione del matrimonio tra Maria de’ Medici ed Enrico IV nel 1600.
Una seconda versione di Dafne con Vittoria Archilei fu eseguita pubblicamente per la prima volta il 21 gennaio 1599 a Palazzo Pitti.