Foto: Kimberli Meyer.
Hyper House and Home esplora il personal-home-making in relazione al pensiero critico, e mira a provocare il vasto potenziale poetico e politico del design fai-da-te. Il progetto di ricerca esamina la dinamica creativa / analitica che si verifica tra un cliente e un architetto quando si pianifica lo spazio domestico, cerca il potenziale delle tecnologie user-driven, rivede pratiche artistiche moderne e contemporanee che si auto-documentano e postula strategie per l’impegno pubblico dello spazio domestico. Riferendosi al libro dell’architetto Yona Friedman del 1970 Towards a Scientific Architecture as a primary text, il progetto cerca modi in cui la digitalizzazione dell’architettura, del design e dei media apre nuove modalità di agenzia politica e culturale, e come queste modalità si alimentano per influenzare il design, la visualizzazione e il calcolo.
Kimberli Meyer è curatrice, scrittrice e architetto ed è direttrice del MAK Center for Art and Architecture, Los Angeles, presso la Schindler House dal 2002. I progetti principali includono la messa in servizio e la cura della Presentazione degli Stati Uniti all’Undicesima Biennale Internazionale del Cairo (2008); avviare, cocurare e produrre Quanti cartelloni pubblicitari? Art In Stead, una mostra urbana in cui 21 artisti sono stati incaricati di fare nuovi lavori per un billboard di Los Angeles (2010); coediting Urban Future Manifesos, un volume di testi che affrontano questioni urbane (2010); e cocurating e coauthoring, con Susan Morgen, la mostra e la pubblicazione Sympathy Seeing: Esther McCoy and the Heart of American Modernist Design (2011). Ha progettato e supervisionato la costruzione di una casa off-the-grid di 1000 piedi quadrati in Baja California, Messico, che è stata completata nel 2008. Meyer ha conseguito un BArch presso l’Università dell’Illinois a Chicago e un MFA da Cal Arts.