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Un francescano e fondatore della missione cattolica in Cina, b. a Montecorvino nel sud Italia, nel 1246; d. a Pechino, nel 1328. Essendo un membro di un ordine religioso che a quel tempo è stato principalmente interessato con la conversione dei non credenti, ed è stato commissionato dalla Santa Sede a predicare il cristianesimo in particolare per le orde asiatiche poi minacciando l’Occidente, si dedicò alle missioni orientali, prima quella di Persia. Nel 1286 Argun, il khan o sovrano di questo regno, inviò una richiesta al papa attraverso il vescovo nestoriano, Bar Sauma, per inviare missionari cattolici alla Corte del grande imperatore cinese, Kúblaí Khan (1260-94), che era ben disposto verso il cristianesimo. A quel tempo Giovanni di Montecorvino venne a Roma con simili notizie promettenti, e Nicola IV gli affidò l’importante missione in Cina più lontana, dove in questo periodo Marco Polo, il celebre viaggiatore, si attardava ancora. Iniziò il suo viaggio nel 1289, fornendo lettere al Khan Argun, al grande imperatore Kublai Khan, a Kaidu, principe dei Tartari, al re d’Armenia e al Patriarca dei Giacobiti. Suoi compagni furono il domenicano Nicola da Pistoia e il mercante Pietro da Lucalongo. Dalla Persia andò via mare in India, nel 1291, dove predicò per tredici mesi e battezzò circa cento persone. Qui morì anche il suo compagno, Nicholas. Viaggiando via mare da Meliapur, raggiunse la Cina nel 1294, solo per scoprire che Kúblaí Khan era appena morto e Timurleng (1294-1307) era succeduto al trono. Sebbene quest’ultimo non abbracciasse il cristianesimo, non gettò ostacoli sulla via dello zelante missionario, che, nonostante l’opposizione dei nestoriani già insediati lì, presto conquistò la fiducia del sovrano. Nel 1299 costruì una chiesa a Pechino e nel 1305 una seconda di fronte al palazzo imperiale, insieme a laboratori e abitazioni per duecento persone. Gradualmente acquistò dai genitori pagani circa centocinquanta ragazzi, dai sette agli undici anni, li istruì in latino e greco, scrisse salmi e inni per loro e poi li addestrò a servire la Messa e cantare nel coro. Allo stesso tempo si familiarizzò con la lingua madre, predicò in essa e tradusse in cinese il Nuovo Testamento e i Salmi. Tra i seimila convertiti di Giovanni da Montecorvino c’era un re nestoriano di nome Giorgio, della razza del sacerdote Giovanni, vassallo del gran khan, menzionato da Marco Polo. Dopo aver lavorato da solo per undici anni, un socio tedesco, Arnold di Colonia, è stato inviato a lui (1304). Nel 1307 Clemente V, molto soddisfatto del successo del missionario, ha inviato sette francescani che sono stati incaricati di consacrare Giovanni da Montecorvino Arcivescovo di Pechino e arcivescovo capo (summus archiepiscopus) di tutti quei paesi; essi stessi sono stati i suoi vescovi suffraganei. Solo tre di questi inviati arrivarono sani e salvi: Gerardo, Peregrino e Andrea da Perugia. Consacrarono Giovanni nel 1308 e si succedettero nella Sede di Zaiton, istituita da Montecorvino. Nel 1312 altri tre francescani arrivarono da Roma come suffraganei. Giovanni da Montecorvino partì da questa vita (1328) onorato come santo da cristiani e pagani.
Fonti
il Nostro chief informazioni su di lui e il suo lavoro si trovano in due lettere scritte nel 1305 e 1306, stampato in WADDING, Annales Minorum, VI (Roma, 1733), pp. 69-72, e MOSHEIM, Historia Tartarorum (Helmstadt, 1741), append. n. 44 e 45. C’è una traduzione inglese di queste lettere in YULE, Cathay e il modo in cui Thither, I (Londra, 1866), 197-209. Notizie biografiche si trovano, inoltre, in REMUSAT, Nouveaux melanges asiatiques, II (Parigi, 1829), 193-98: KUNSTMANN, Die Missionen in Indien und China im 14. Jahrhundert in Hist.- polit-Blätter, XXXVII (Monaco, 1856), 229-41; HUC, Le Christianisme en Chine, I (Parigi, 1857), 383-433; HEYD, Die Kolonien der roemischen Kirche in den Tartarenlaendem im 13. u. 24. Jahrh. in Zeitschrift fuer die histor. Teolo., XXVIII (Gotha, 1858), 286-96.
A proposito di questa pagina
APA citation. Hartig, O. (1910). Giovanni di Montecorvino. Nella Catholic Encyclopedia. New York: Robert Appleton Società. http://www.newadvent.org/cathen/08474a.htm
MLA citation. Hartig, Otto. “Giovanni di Montecorvino.”The Catholic Encyclopedia. Vol. 8. NY: Robert Appleton Company, 1910. <http://www.newadvent.org/cathen/08474a.htm>.
Trascrizione. Questo articolo è stato trascritto per il Nuovo Avvento da John Fobian. In memoria di John Crowley, S. J.
Approvazione ecclesiastica. Nihil Obstat. 1 Ottobre 1910. Remy Lafort, S. T. D., Censore. Imprimatur. + John Cardinale Farley, Arcivescovo di New York .
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