Giovanni VI, 1769?1826, re del Portogallo (1816?26), figlio di Maria I e Pietro III. Quando sua madre divenne pazza, Giovanni assunse le redini del governo (1792), anche se non divenne formalmente reggente fino al 1799. Si unì alla coalizione contro la Francia rivoluzionaria, adottò una politica repressiva in Portogallo e cercò l’alleanza dell’Inghilterra, portando così all’invasione delle forze francesi e spagnole nel 1801, che sconfisse rapidamente il Portogallo e costrinse Giovanni all’umiliante Trattato di Badajoz (1801). Giovanni divenne completamente sottomesso a Napoleone, ma comunque nel 1807 i francesi marciarono di nuovo contro il Portogallo. Giovanni e la famiglia reale fuggirono (1807) Lisbona e arrivarono (1808) in Brasile, dove Giovanni stabilì la sua corte. Dopo che gli inglesi sconfissero i francesi in Portogallo, istituirono una reggenza per governare il paese. Giovanni, tuttavia, rimase in Brasile anche dopo essere riuscito come re alla morte di sua madre (1816). Fu solo dopo il rovesciamento della reggenza in Portogallo con la rivoluzione (1820) e la proclamazione di una costituzione liberale che Giovanni fu persuaso dagli inglesi a tornare (1821) in Portogallo. Lasciò suo figlio Pedro (Pedro I) come reggente del Brasile. Dopo aver accettato la costituzione, ha approfittato di ogni opportunità per modificarla. Pose temporaneamente fine a una rivolta assolutista guidata da sua moglie, la regina Carlota Joaquina, e da suo figlio Dom Miguel e nel 1825 riconobbe l’indipendenza brasiliana (proclamata nel 1822). Alla sua morte Giovanni lasciò la reggenza del Portogallo a sua figlia Isabel, che riconobbe Pedro come Pietro IV del Portogallo.