Giustino I, (nato c. 450, Bederiana, Macedonia Salurtaris-morto agosto. 1, 527), imperatore bizantino (dal 518) che era un campione di ortodossia cristiana; era lo zio e predecessore del grande imperatore Giustiniano.
Nato da contadini illirici, Giustino era un porco in gioventù. All’età di circa 20 anni andò a Costantinopoli, dove entrò nella guardia del palazzo e divenne un patrizio. Sotto l’imperatore bizantino Anastasio I divenne comandante della guardia di palazzo, con il titolo di conte.
Alla morte di Anastasio nel luglio 518, Giustino si assicurò il trono. A differenza del suo predecessore, sostenne l’ortodossia e nel 518-519 fu determinante nel porre fine allo scisma acaciano con Roma e perseguitò i monofisiti dissidenti. Nel 523 emise anche un editto contro l’arianesimo. Questo offese il re ariano Teodorico degli Ostrogoti, che costrinse Papa Giovanni I a visitare Costantinopoli per invocare una mitigazione dell’editto. Giustino poi concesso alcune concessioni agli ariani, ma non abbastanza per soddisfare Teodorico.
In Oriente la lotta con la Persia rese importante mantenere il controllo della Lazica (moderna Colchide, una regione in Georgia), per assicurarsi alleati in Mesopotamia e nel sud della Siria, e per contrastare la penetrazione persiana in Arabia da un’intesa con l’Etiopia. Sulla frontiera settentrionale gli slavi stavano già attraversando il Danubio e preoccupando le province balcaniche, e Giustino si dimostrò incapace di respingerli.
Durante il suo regno, Giustino, anche se in nessun modo la nullità spesso supposta, ha avuto l’aiuto del suo nipote di talento Giustiniano I. Giustiniano è stato formalmente riconosciuto come suo co-imperatore solo pochi mesi prima della morte di Giustino.