I Nazisti & gli Ebrei: il Madagascar Piano

Madagascar Piano era una proposta per l’insediamento Ebraico ideato dal regime Nazista alla fine del 1930.

il 9 dicembre 1938, Ministro degli Esteri francese Georges Bonnet informato il Ministro degli Esteri tedesco Joachim von Ribbentrop che, per liberare la Francia di 10.000 rifugiati Ebrei, sarebbe necessario spedire altrove. A quel tempo, il regime nazista considerava l’emigrazione di massa la “Soluzione finale” al “problema ebraico.

Il 5 marzo 1938, l’ufficiale delle SS incaricato dell’emigrazione ebraica forzata, Adolf Eichmann, fu incaricato di assemblare materiale per fornire al capo della Polizia di sicurezza (SIPO) Reinhard Heydrich “una soluzione di politica estera come era stata negoziata tra Polonia e Francia”, cioè il Piano del Madagascar. Temporaneamente accantonato a seguito della guerra, il progetto fu ripreso dopo la caduta della Francia nell’estate del 1940.

Eichmann preparò un dettagliato rapporto ufficiale sull’isola del Madagascar e sulle sue possibilità di “colonizzazione” sulla base delle informazioni raccolte dall’Ufficio coloniale francese. Ha aggiunto un piano di evacuazione che chiede 4 milioni di ebrei da spedire in Madagascar per un periodo di quattro anni e ha anche sostenuto la creazione di una “riserva di polizia” come un ghetto gigante. Il piano doveva essere finanziato da una banca speciale che gestiva proprietà ebraiche confiscate e da contributi richiesti dall’ebraismo mondiale.

Il piano trapelò e fu pubblicato in Italia nel luglio 1940. Nell’agosto del 1940, il Terzo Reich approvò ufficialmente il Piano del Madagascar. Allarmato dal piano, l’American Jewish Committee commissionò un rapporto speciale, pubblicato nel maggio 1941, che cercava di dimostrare che gli ebrei non potevano sopravvivere alle condizioni dell’isola. A quel tempo, tuttavia, i nazisti erano già a buon punto con una diversa “Soluzione finale”: il programma di sterminio.

Il 10 febbraio 1942, solo poche settimane dopo la Conferenza di Wannsee, il Piano del Madagascar fu ufficialmente accantonato e sostituito nelle dichiarazioni di politica pubblica con il lessico di “evacuazione verso Est.”

Testo della Proposta del Madagascar

L’avvicinarsi della vittoria dà alla Germania la possibilità, e a mio avviso anche il dovere, di risolvere la questione ebraica in Europa. La soluzione auspicabile è: tutti gli ebrei fuori dall’Europa.

Il compito del Ministero degli Esteri in questo è:

a) Includere questa richiesta nel Trattato di pace e insistere su di essa anche mediante negoziati separati con i paesi europei non coinvolti nel Trattato di pace;

b) mettere in sicurezza il territorio necessari per la liquidazione degli Ebrei, che il Trattato di Pace, e di determinare i principi per la cooperazione dei paesi nemici in questo problema;

c) per determinare la posizione di diritto internazionale della nuova Ebraico all’estero liquidazione;

d) misure preparatorie:

1) chiarimento dei desideri e dei piani dei dipartimenti del Partito, Stato e organismi di Ricerca in Germania, e il coordinamento di tali piani con i desideri del Reich, Ministro degli Esteri, tra cui i seguenti:

2) preparazione di un’indagine sui dati fattuali disponibili in vari luoghi (numero di ebrei nei vari paesi), utilizzo dei loro beni finanziari attraverso una banca internazionale;

3) trattative con il nostro amico, l’Italia, su questi temi.

Per quanto riguarda l’inizio dei lavori preparatori, la Sezione D III si è già rivolta al Ministro degli Esteri del Reich tramite il Dipartimento Germania , ed è stata da lui incaricata di iniziare i lavori preparatori senza indugio. Ci sono già state discussioni con l’Ufficio del Reichsführer SS nel Ministero degli Interni e diversi dipartimenti del Partito. Questi dipartimenti approvano il seguente piano della Sezione D III:

La Sezione D III propone come soluzione della questione ebraica: nel Trattato di pace la Francia deve rendere disponibile l’isola del Madagascar per la soluzione della questione ebraica, e di reinsediare e compensare i circa 25.000 cittadini francesi che vi abitano. L’isola sarà trasferita in Germania sotto mandato. La baia di Diégo Suarez e il porto di Antsirane, che sono strategicamente importanti, diventeranno basi navali tedesche (se la Marina lo desidera, queste basi navali potrebbero essere estese anche ai porti – open road-steads – Tamatave, Andevorante, Mananjara, ecc.). Oltre a queste basi navali, le aree idonee del paese saranno escluse dal territorio ebraico (Judenterritorium) per la costruzione di basi aeree. Quella parte dell’isola non richiesta per scopi militari sarà posta sotto l’amministrazione di un governatore di polizia tedesco, che sarà sotto l’amministrazione del Reichsführer SS. Oltre a questo, gli ebrei avranno la loro amministrazione in questo territorio: i loro sindaci, la polizia, l’amministrazione postale e ferroviaria, ecc. Gli Ebrei saranno corresponsabili del valore dell’isola. A tal fine le loro precedenti attività finanziarie europee saranno trasferite ad una banca europea da costituire a tal fine. Nella misura in cui i beni non sono sufficienti per pagare la terra che riceveranno, e per l’acquisto di beni necessari in Europa per lo sviluppo dell’isola, gli ebrei potranno ricevere crediti bancari dalla stessa banca.

Poiché il Madagascar sarà solo un Mandato, gli ebrei che vivono lì non acquisiranno la cittadinanza tedesca. D’altra parte, gli ebrei deportati in Madagascar perderanno la cittadinanza dei paesi europei dalla data della deportazione. Invece, diventeranno residenti del Mandato del Madagascar.

Questa disposizione impedirebbe la possibile istituzione in Palestina da parte degli ebrei di uno Stato Vaticano proprio, e la possibilità per loro di sfruttare per i propri scopi l’importanza simbolica che Gerusalemme ha per le parti cristiane e maomettane del mondo. Inoltre, gli ebrei rimarranno in mani tedesche come pegno per il futuro buon comportamento dei membri della loro razza in America.

Si può usare a fini propagandistici la generosità dimostrata dalla Germania nel permettere agli ebrei l’autogestione culturale, economica, amministrativa e legale; allo stesso tempo si può sottolineare che il nostro senso di responsabilità tedesco nei confronti del mondo ci vieta di fare il dono di uno stato sovrano a una razza che non ha avuto uno stato indipendente per migliaia di anni: ciò richiederebbe ancora la prova della storia.

firmato Rademacher
Berlino, 3 luglio 1940

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