Co-commissionata dall’IC e in anteprima negli Stati Uniti all’shed Watershed, Purple è un’installazione video immersiva a sei canali dell’acclamato artista e regista John Akomfrah (1957, Accra, Ghana). Akomfrah attinge da centinaia di ore di filmati d’archivio, combinandoli con film appena girato e una colonna sonora ipnotica per affrontare temi legati alle implicazioni del cambiamento climatico in tutto il pianeta e ai suoi effetti sulle comunità umane, sulla biodiversità e sulla natura selvaggia. Situato nell’edificio industriale dello spartiacque, Purple risuona profondamente con la posizione del porto dello spartiacque e la sua vicinanza alle attuali e storiche industrie marittime del Boston Harbor Shipyard e del porto turistico. Sinfonico in scala e diviso in cinque movimenti intrecciati, il film presenta vari paesaggi ecologici che scompaiono, dall’entroterra dell’Alaska e dagli ambienti desolati della Groenlandia alla penisola di Tahiti e alle vulcaniche isole Marchesi nel Pacifico meridionale. Purple trasmette la complessa e fragile interrelazione della vita umana e non umana con un senso di gravità poetica che registra la vulnerabilità del vivere in ambienti precari.
Membro fondatore dell’influente Black Audio Film Collective (1982-1998) e della sua propaggine, la società di produzione cinematografica e televisiva Smoking Dogs Films (1998–oggi), Akomfrah vive e lavora a Londra. Il suo lavoro è stato esposto in musei e mostre in tutto il mondo, tra cui Il Museum of Modern Art, New York; Il New Museum, New York; Eli e Edythe Broad Art Museum, Michigan; Centre Pompidou, Parigi; Serpentine Gallery, Londra; Tate Britain, Londra; Southbank Centre, Londra; Bildmuseet Umeå, Svezia; e la 56a Biennale di Venezia.
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