José Joaquín Olmedo, anche chiamato José Joaquín de Olmedo (è nato il 20 Marzo 1780, Guayaquil, Nuova Granada —morto 19 febbraio 1847, Guayaquil, Ecuador), poeta e statista la cui poesia per commemorare Sud America raggiungimento dell’indipendenza dalla Spagna catturato lo spirito rivoluzionario del suo tempo e ha ispirato una generazione di poeti Romantici e patrioti. Sono rimasti monumenti alle figure eroiche del movimento di liberazione in Sud America.
Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza nel 1805 presso l’Università di San Marcos a Lima, in Perù, Olmedo fu inviato in Spagna nel 1811 per rappresentare Guayaquil nelle Cortes de Cadiz, il parlamento rivoluzionario che promulgò la costituzione liberale del 1812.
Olmedo tornò a Guayaquil nel 1816, continuando ad essere attivo nella vita politica mentre scriveva poesie. I suoi temi forti della battaglia e della liberazione, ispirati dagli eventi contemporanei e dalla poesia di Omero, Orazio e Virgilio, lo portarono presto a essere riconosciuto come un eccezionale portavoce del movimento di liberazione. L’ode per la quale è meglio ricordato, La victoria de Junín: Canto a Bolívar (1825; “La vittoria a Junín: Canto a Bolívar”), commemora la battaglia decisiva vinta lì dalle forze del liberatore Simón Bolívar contro gli eserciti spagnoli. Neoclassico nella forma, ma romantico nell’ispirazione e nell’immaginario, il Canto a Bolívar è considerato da molti critici il miglior esempio di poesia eroica scritta nell’America spagnola.
Quando l’Ecuador divenne una repubblica nel 1830, Olmedo è stato eletto il suo primo vice presidente, ma ha rifiutato questo onore, preferendo rimanere attivo nella politica locale. La sua poesia successiva prevedeva e deplorava la tendenza verso il militarismo e la guerra civile che stava cominciando a minare l’unità del Sud America dopo l’indipendenza era stata raggiunta.