Joseph Trumpeldor è nato a Pyatigorsk, in Russia, dove la vita collettiva collettiva è cresciuta in popolarità. Ha unito il suo interesse per il sionismo con la creazione di collettivi agricoli in Terra di Israele.
Arruolato nell’esercito russo nel 1902, combatté nella guerra russo-giapponese. Nonostante avesse perso il braccio sinistro, tornò in battaglia e fu decorato per il suo coraggio. Catturato dai giapponesi, trascorse quasi due anni in Giappone come prigioniero di un campo di guerra, dove organizzò un gruppo sionista tra gli altri soldati ebrei catturati.
Nel 1912, andò in Terra d’Israele per iniziare a mettere in pratica i suoi concetti di insediamenti comunali. Ha iniziato a lavorare al Kibbutz Degania e ha contribuito a organizzare unità di difesa degli insediamenti ebraici in Galilea. Allo scoppio della prima guerra mondiale, fu deportato in Egitto per aver rifiutato di accettare la cittadinanza ottomana. In Egitto organizzò il “Sion Mule Corps”, una forza di 700 soldati ebrei anch’essi deportati. Trumpeldor considerava questa unità come il precursore di una forza militare ebraica che un giorno avrebbe liberato la Terra di Israele. Trumpeldor e il Z Mule Corps avrebbero combattuto al fianco degli inglesi a Gallipoli nella prima guerra mondiale.
Dopo la guerra, tornò in Russia dove sostenne la creazione di speciali reggimenti ebraici all’interno dell’esercito russo e fondò il movimento He-Halutz, che addestrò i giovani ebrei per l’insediamento in Terra d’Israele.
Tornato in Terra d’Israele nel 1919, mentre difendeva l’insediamento ebraico dell’Alta Galilea a Tel Chai dall’attacco arabo, fu ucciso insieme ad altri sette pionieri ebrei. Le sue ultime parole furono: “È bello morire per la nostra terra.”Le sue parole e azioni lo hanno elevato allo status di eroe popolare nazionale. In seguito, l’idea sionista di lavorare la terra si intrecciò sempre più con la difesa con la propria vita.
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