Karl Philipp, principe zu Schwarzenberg, (nato il 15 aprile 1771, Vienna, Austria-morto ott. 15, 1820, Lipsia), feldmaresciallo austriaco e diplomatico che fu uno dei comandanti alleati di maggior successo nelle guerre napoleoniche e che contribuì in modo significativo alla sconfitta dell’imperatore francese nel 1813-14.
Rampollo di una delle più antiche case aristocratiche dell’impero asburgico, Schwarzenberg si unì all’esercito austriaco nel 1787 e servì contro i Turchi nel 1788-89. Fu ufficiale di cavalleria durante la guerra della Prima Coalizione contro la Francia rivoluzionaria (1792-97), e si distinse durante la guerra della SECONDA Coalizione (1798-1802), coprendo il ritiro austriaco dopo la sconfitta di Hohenlinden (1800). Salvando le sue truppe dopo la sconfitta austriaca nella battaglia di Ulm (1805), Schwarzenberg divenne vice presidente dell’Hofkriegsrat (Supremo Consiglio imperiale di guerra) e progettò la creazione di una milizia popolare per difendere i domini austriaci. Iniziò in parte le riforme dell’esercito che resero possibili i primi successi dell’Austria nella successiva guerra contro Napoleone (1809), nella quale si distinse anche come comandante sul campo nella battaglia di Wagram. Gli sforzi diplomatici più degni di nota di Schwarzenberg furono persuadere l’imperatore Alessandro I a ritardare il sostegno russo alla Francia nel 1809 e, come ambasciatore in Francia, negoziare, un anno dopo, il matrimonio tra Napoleone e la figlia dell’imperatore austriaco Francesco I, Marie-Louise. Egli negoziò anche l’accordo dell’Austria di partecipare con la Francia alla guerra del 1812 contro la Russia.
Al comando del contingente austriaco dell’esercito di Napoleone che invadeva la Russia, Schwarzenberg, in conformità con la politica austriaca, trattenne le sue forze e durante l’inverno del 1812-13 si ritirò in territorio austriaco, facilitando così la giunzione tra le forze russe e prussiane. D’ora in poi guidò il partito alla corte austriaca che esortava alla guerra contro Napoleone, e nell’agosto del 1813, quando questa politica prevalse, fu promosso feldmaresciallo e nominato comandante in capo delle forze alleate. Su consiglio del feldmaresciallo Joseph, il conte Radetzky, Schwarzenberg unì gli eserciti alleati vicino a Lipsia e inflisse a Napoleone la sconfitta decisiva (nella battaglia di Lipsia) che liberò la Germania. In seguito a questo successo spinse i francesi verso ovest attraverso il fiume Reno e diresse le operazioni degli Alleati in Francia che portarono al crollo finale delle forze di Napoleone nel 1814.
Come capo dell’Hofkriegsrat dal 1814, Schwarzenberg sostenne la necessità di frontiere più facilmente difendibili per l’impero asburgico. Al Congresso di Vienna (1815) si oppose alla richiesta della Prussia per tutta la Sassonia, che avrebbe significato l’accerchiamento prussiano della Boemia austriaca. Ha subito un ictus nel 1817 e morì tre anni dopo.