Kevin Durant: ‘Non ho mai pianificato su di esso-andare ai Knicks’

Gran parte della stagione prima di diventare un free agent, il ronzio intorno al campionato era Kevin Durant era diretto a Madison Square Garden per essere il salvatore dei Knicks. Anche dopo che Durant e Kyrie Irving hanno scelto Brooklyn, le voci su quanto fosse vicino l’ex MVP ad andare ai Knicks non si sarebbero fermate.

Durant è andato sul podcast di JJ Redick con Tommy Alter e ha abbattuto quell’idea. (Punta del cappello Dime)

No, non avevo mai pensato di andare ai Knicks. Sono stati solo i media a metterlo in giro think penso che i media lo abbiano appena pubblicizzato e abbiano voluto creare un dramma intorno alla nostra squadra così tanto e intorno a me che hanno inventato questa cosa dei Knicks.

Quindi intorno a febbraio, come stavo pensando, non volevo essere il salvatore dei Knicks o di New York. Non mi importava di essere il re di New York, che non mi ha mai veramente commosso. Non mi importava di essere a Broadway o che sh * t, volevo solo andare palla, andare al presepe, e rilassarsi. Così mi sentivo come se fosse ciò che Brooklyn incarnava, e volevo vivere a New York. Così mi sentivo come Brooklyn era quello che sono tutto: freddo, sul basso, tutto nero tutto. Siamo tranquilli, concentrati solo sul basket. Non c’è spettacolo quando vieni ai nostri giochi. Nessuna mecca di Madison Square, tutto questo s***. Costruiremo qualcosa di nuovo a Brooklyn. Mi sono sentito in questo modo nel mese di febbraio, che porta fino a marzo e poi una volta agenzia libera ha colpito era il momento.

C’era molto fumo intorno a Durant ai New York Knicks, ora un anno dopo il fatto che sta dicendo che non c’era nessun incendio. KD sta mettendo il miglior giro possibile sulla sua decisione (come dovrebbe). Se vuoi prenderlo con un pizzico di sale, è comprensibile.

Tuttavia, è chiaro che per Durant, costruire ciò che voleva all’interno della cultura Nets era più attraente delle sfide che venivano con Madison Square Garden. La mistica di quell’edificio è qualcosa di cui i fan dei Knicks e i media amano parlare, ma per i giocatori più giovani non sempre suona vero. Non per Durant.

Durant ha trovato quello che voleva, essere il volto di una franchigia e avere la possibilità di portare quella squadra a un titolo. Una squadra che ha i pezzi per essere contendenti con lui e Irving (fornendo a tutti rimane in buona salute).

Sarà un altro giocatore a ridare lustro al Giardino, ma prima i Knicks devono costruire una fondazione, senza più saltare i passi. Mettere insieme una cultura e un roster solido che può attirare una superstar. (Se non attirare, NY avrebbe i pezzi da scambiare per uno, non diversamente da quello che i Lakers hanno fatto per ottenere Anthony Davis.) È un processo che richiederà anni, pazienza e decisioni di basket intelligenti da parte del front office.

Proprio come ha fatto quella squadra sul Ponte di Brooklyn.

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