In biologia molecolare, biochimica e segnalazione cellulare il cinoma di un organismo è l’insieme completo di chinasi proteiche codificate nel suo genoma. Le chinasi sono solitamente enzimi che catalizzano le reazioni di fosforilazione (degli amminoacidi) e rientrano in diversi gruppi e famiglie, ad esempio quelli che fosforilano gli amminoacidi serina e treonina, quelli che fosforilano la tirosina e alcuni che possono fosforilare entrambi, come le famiglie MAP2K e GSK. Il termine è stato utilizzato per la prima volta nel 2002 da Gerard Manning e colleghi in documenti gemelli che analizzano le 518 protein chinasi umane e si riferisce sia alle protein chinasi che alle pseudochinasi proteiche e alla loro evoluzione delle protein chinasi in tutti gli eucarioti. Altri kinomi sono stati determinati per il riso, diversi funghi, nematodi e insetti, ricci di mare, Dictyostelium discoideum e il processo di infezione da Mycobacterium tuberculosis. Sebbene la sequenza primaria delle chinasi proteiche mostri una sostanziale divergenza tra eucarioti non correlati e le differenze di amminoacidi nei motivi catalitici hanno permesso la loro separazione dei kinomi in sottotipi canonici e pseudochinasi, la variazione trovata nei motivi di amminoacidi adiacenti al sito di effettiva fosforilazione dei substrati da parte delle chinasi eucariotiche è molto più piccola.
Poiché le chinasi sono un importante bersaglio di farmaci e un importante punto di controllo nel comportamento cellulare, il kinoma è stato anche l’obiettivo della genomica funzionale su larga scala con schermi RNAi e degli sforzi di scoperta di farmaci, specialmente nella terapia del cancro.
Negli animali, il chinoma include chinasi che fosforilano solo la tirosina (tirosina chinasi), quelle che agiscono su serina o treonina e alcune classi, come GSK3 e MAP2K che possono agire su entrambe. La ricerca ha indicato che ci sono domini specializzati della proteina che legano ai residui fosforilati della treonina e della serina, quali i domini di FHA e di BRCA.