Kukuli Velarde

Noi, i colonizzatimodifica

Dal 1990 al 1992, Velarde ha lavorato ed esposto la sua serie Noi, I Colonizzati a New York. Per la collezione Velarde ha utilizzato ceramiche di argilla rossa e bianca, che lo studioso Fernando Torres Quirós ha dichiarato doveva trasmettere le emozioni degli indigeni sotto il dominio degli europei. Ha inoltre affermato che Velarde ha prestato particolare attenzione nel ritrarre il dolore dei suoi antenati concentrandosi sui tratti del viso. Per Ivor Miller, i metodi tradizionali della ceramica, come le sculture non smaltate, sono incorporati in questa serie, mostrando volutamente una disconnessione ai metodi occidentali. La serie comprende anche brevi performance e installazioni, la prima delle quali include Velarde che utilizza le sue ceramiche e se stessa per mostrare una storia di colonizzazione nella storia peruviana.

Plunder Me BabyEdit

Plunder Me Baby (2007), una serie di sculture in ceramica, è una delle opere di Velarde che è stata esposta in diverse mostre negli Stati Uniti e in Perù. L’American Museum of Ceramic Art, spiega l’ispirazione di Velarde per questa mostra come un ricordo d’infanzia in cui la sua tata negava le sue radici indigene sostenendo che non sapeva parlare la lingua Inca Quechua, che in seguito l’ha spinta a creare sculture come un modo per affrontare la discriminazione che gli indigeni affrontano. L’art editor Janet Koplos, descrive la serie come composta da argilla marrone, rossa e bianca o terracotta, dipinta con forme geometriche mentre ritrae corpi contorti con volti umani dettagliati modellati dal volto dell’artista. L’editor di arti visive Leah Oman, aggiunge che le stravaganti espressioni facciali delle sculture ritraggono anche un tocco comico, inteso a rappresentare la satira di Velarde sulla colonizzazione latinoamericana. Questa serie è anche un commento sui corpi delle donne e la sessualità femminile visualizzando parti del corpo femminile.

The Complicit EyeEdit

L’opera più recente di Velarde, The Complicit Eye, esposta all’arts organization Taller Puertorriqueño di Philadelphia, PA (novembre 2018-febbraio 2019), è la prima mostra personale dell’artista negli Stati Uniti. L’occhio Complice considera il corpo femminile e gli standard di bellezza in termini di società patriarcale attraverso autoritratti degli ultimi 14 anni. Taller Puertorriqueño spiega come la mostra commenta la definizione della società di femminilità e la sua relazione con i corpi latini, in particolare nella cultura occidentale dove le donne latinoamericane dovrebbero apparire in un certo modo. I dipinti inclusi mostrano corpi femminili con diverse idee di femminilità, come lo stile” pin up “e le caratteristiche” dea ” che mostrano gambe scolpite e dimensioni del seno esagerate, con il volto dell’artista attaccato. Alcune delle opere incluse sono ritratti a grandezza naturale, mentre altri hanno una sensazione di fumetto, mostrando i diversi stili artistici con cui Velarde ha lavorato. I dipinti incorporano anche l’identità di Velarde come peruviana, madre e artista. Esempi dei pezzi inclusi nella mostra sono Pinup Wannabe (2005) e Superperuvian (2005).

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