Solo pochi studi di ricerca che utilizzano misure di tempo di reazione (RT) hanno chiaramente dimostrato che un focus esterno dell’attenzione richiede meno risorse di attenzione rispetto a un focus interno dell’attenzione. I presenti esperimenti hanno utilizzato combinazioni di compiti uditivi e motori per esaminare la relazione tra la direzione del focus dell’attenzione (esterno/interno) e la domanda di attenzione sull’accuratezza. I partecipanti hanno eseguito contemporaneamente un compito di lancio del dardo e un compito di stima del tono (Esperimenti 1 e 2) o un compito di produzione della forza manuale (Esperimenti 3 e 4). Nell’esperimento 1 con un design tra soggetti c’era una tendenza non significativa per gli errori spaziali nel lancio del dardo da ridurre quando la messa a fuoco era diretta esternamente, al contrario di internamente, ma solo nella condizione di doppio compito. Nell’esperimento 2 con un design all’interno del soggetto, sia le condizioni di messa a fuoco interna che esterna hanno mostrato errori ridotti nelle condizioni di doppio compito rispetto alle condizioni di singolo compito. Le correlazioni tra i toni effettivi e stimati erano forti e positive in entrambi gli esperimenti (almeno .90). Nell’esperimento 3, concentrarsi esternamente su entrambe le attività ha portato a una migliore precisione di produzione della forza rispetto alla messa a fuoco interna. Nell’esperimento 4, un focus esterno su entrambe le attività ha portato a una migliore precisione di lancio rispetto a un focus interno. Nel complesso, i risultati sono coerenti con le previsioni dell’azione vincolata e le ipotesi di elaborazione consapevole che un focus esterno di attenzione abbassa le richieste di attenzione rispetto a un focus interno di attenzione, ma gli effetti di attenzione dipendono anche dalle esigenze di attenzione complessive dei compiti coinvolti. (PsycINFO Database Record (c) 2019 APA, tutti i diritti riservati).