Il trattamento conservativo non è sempre possibile perché richiede una riduzione anatomica delle fratture e per prevenire le difficoltà funzionali. C’è una tendenza intrinseca alla perdita di riduzione dopo il trattamento non operatorio. Secondo i criteri di instabilità di Cooney et al. come angolazione dorsale > 20 ° gradi, perdita di lunghezza radiale> 10 mm, estensione intraarticolare, ecc. oppure se abbiamo avuto fratture A3, B, C di classificazione A. O., fratture aperte, bilaterali in politrauma, saranno utili per operare con fissazione interna o esterna. Dobbiamo rispettare la morfologia di tre colonne. Confrontiamo due diversi tipi di dispositivi solitamente utilizzati negli ultimi dieci anni nel nostro ospedale come la fissazione esterna con Pennig e le piastre e le viti nella fissazione interna, sottolineando i vantaggi e gli svantaggi. Tra gennaio 1997 e dicembre 2006 215 pazienti con fratture sminuzzate e instabili complicate con diversi aspetti clinici di esposizione o vasculopatia o intrappolamento acuto neurologico o lesione, di grave spostamento sono stati trattati con fissatore esterno di Pennig. Sono stati valutati secondo il sistema Gartland e Werley, Sarmiento modificato. Dolore, disabilità e malattia funzionale dell’articolazione, criteri radiologici di instabilità. Al follow-up in media 12,4 mesi (intervallo da 5 a 24 mesi) i pazienti sono stati distinti come eccellenti, buoni, nel 76% e buoni e cattivi nel 24%. Le complicanze del trattamento erano 3 osteite e trombosi. Nello stesso periodo abbiamo applicato 142 piastre più nel lato volar come DCP, LCP in associazione quando necessario con innesto, pinning e gel piastrinico dopo centrifugazione del sangue del paziente utile alla guarigione ossea. Questi pazienti sono stati valutati per quanto riguarda l’anatomia e la funzione dopo la riduzione come forza del pugno dal dinamometro Jamar, dolore, gamma di movimento. Dopo tre mesi i pazienti operati con piastre hanno mostrato una ROM e una forza di punzone migliore di quelli operati da fissatore esterno. Al contrario dopo sei mesi, sempre più dopo dodici mesi i risultati clinici e radiologici cioè i risultati anatomici e funzionali erano gli stessi. A un anno il punteggio Dash era lo stesso in entrambi i gruppi e non c’era differenza tra loro. Quindi siamo autorizzati ad utilizzare il fissatore esterno di Pennig nella frattura instabile A3 del polso dopo fallimento di riduzione chiusa, fratture e lussazioni ad alta energia, fratture articolari metaepifisee e comminute instabili, fratture esposte, bilaterali e complicate in politrauma. Abbiamo applicato piastra volar e viti quando ci sono fratture extraarticolari spostate (A3. 3), frattura articolare spostata (B, C), osteotomie corrette, in particolare nella frattura di tipo B (osteosintesi interna con piastra + eventuale innesto volar), tipo C (osteosintesi interna piastra volar associata con approccio dorsale e pinning) + possibile innesto.