All’età di 17 anni, Gilbert du Motier, marchese de La Fayette, fu presentato a Versailles. Erede di un’immensa fortuna e avendo sposato la dinastia Noailles-una potente famiglia nobile vicina a Luigi XVI-il suo futuro sembrava luminoso. Ma il suo spirito irrequieto indipendente lo portò a rifiutare una posizione decente a corte a favore di una carriera militare. Come un giovane ufficiale ha preso un appassionato interesse per la causa dei rivoluzionari americani e segretamente viaggiato nel Nuovo Mondo contro la volontà del re.
Diventando un maggiore generale nell’esercito americano all’età di soli 20 anni, nonché amico personale di George Washington, che lo trattava come un figlio surrogato, La Fayette raggiunse lo status di eroe grazie ai suoi contributi ai successi militari dei rivoluzionari, tra cui la cattura di Yorktown nel 1781. Questa battaglia decisiva costrinse gli inglesi a negoziare direttamente con i ribelli, riconoscendo la loro indipendenza e aprendo la strada al Trattato di Parigi che avrebbe ufficialmente messo fine alla guerra nel 1783. Tornato alla Corte reale francese, La Fayette ricevette un’accoglienza trionfale; danzò una quadriglia con Maria Antonietta nel Palazzo del Trianon, e nonostante le sue opinioni progressiste fu ancora considerato con affetto da Luigi XVI.
Durante il suo soggiorno americano il giovane ufficiale era stato sedotto dal richiamo della sirena della libertà. Come membro dell’Assemblea Nazionale, formata nel giugno 1789, presentò una prima bozza della Dichiarazione dei diritti dell’uomo ispirata in gran parte dalla Dichiarazione di Indipendenza americana. Il giorno dopo l’assalto alla Bastiglia, il 14 luglio 1789, La Fayette fu dichiarata comandante della Guardia Nazionale, contro la volontà del re. Questa nomina lo ha messo a capo del mantenimento dell’ordine a Parigi, e ha svolto un ruolo decisivo nei primi giorni della Rivoluzione. In ottobre, quando il popolo di Parigi marciò su Versailles, La Fayette era impotente a impedire loro di forzare la loro strada nel palazzo e uccidere le guardie del corpo che proteggevano gli appartamenti della regina. Tuttavia riuscì a salvare Maria Antonietta; apparvero insieme sul balcone della Camera del Re, e sotto la pressione della folla il re e la sua corte lasciarono il palazzo per prendere residenza a Parigi. Non sarebbero mai tornati a Versailles. Divisa tra simpatie rivoluzionarie e monarchiche, La Fayette sembrava inaffidabile per entrambi i campi. Cercò, senza successo, di salvare Luigi XVI e Maria Antonietta dalla ghigliottina. Mentre scendeva il Regno del Terrore, fu costretto all’esilio.
Dopo cinque duri anni di prigionia in varie carceri austriache, seguiti da un lungo periodo di convalescenza nel suo castello in Alvernia e da un ultimo, trionfale tour degli Stati Uniti, nel 1830 l’anziano La Fayette era una figura di leggenda. Salutò il re appena incoronato Luigi Filippo I presentandogli la nuova bandiera nazionale: la bandiera blu, bianca e rossa portata per la prima volta dalla Guardia Nazionale sotto il suo comando nel 1789.
Nel 2002 La Fayette è stata nominata postuma cittadina onoraria degli Stati Uniti.